E' passato un mese, o poco più, dalla tesi, finalmente dottoressa, a volte ancora non mi sembra vero, eppure è davvero fatta... evviva. Contenta, soddisfatta, forse ancora un po' in quello stato di beata confusione mista ad incredulità, con un pizzico di sano orgoglio, che arriva sempre dopo aver compiuto, iniziato e finito, una piccola impresa a cui ci si tiene in modo particolare e si ha la certezza di averla non solo portata a termine, ma anche piuttosto bene!E adesso? La domanda più gettonata del momento... Potrebbe sembrare strano, eppure, non sono entrata nella fase del panico sul futuro in cui di solito si finisce ogni volta che termina un' importante ciclo della propria vita...So esattamente cosa voglio fare, e come realizzarlo. Questione di ore e saprò dove andrò a lavorare in estate,4 mesi lontano da casa, a confrontarmi di nuovo con me stessa e con la mia capacità di adattamento e di farcela da sola, ma che stato d' animo completamente diverso da due anni fa... stavolta non scappo, non devo dimostrare niente, no, devo lavorare e divertirmi godendomi ogni giorno di questo meraviglioso periodo che mi aspetta....Il solo pensarci mi rende euforica. Certo ancora una volta alla felicità di partire fa da contraltare un po' di tristezza nel lasciare quì gli amici, ma so che loro capiscono e sono contenti per me perchè sanno che è quello che voglio, e che aspetto da due anni, e che se restassi mi sentirei esattamente come una tigre in gabbia... Adesso so, e sono più tranquilla, che gli amici, quelli veri, saranno quì al mio ritorno,magari un po' cambiati, cresciuti per i mesi passati, ma ci ritroveremo con le nostre esperienze ed avventure da raccontarci...E lo dico adesso, in un momento in cui sono un po' in crisi, perchè in un attimo la consapevolezza che non sempre le cose vanno come si vorrebbe mi ha illuminata... ma è la vita, lo dico sempre, e a volte capita che così, senza un vero perchè, o un colpevole da incriminare, anche la più bella delle amicizie possa attraversare una crisi , ci si può confrontare, tentare di ritrovare quella complicità e sincerità che era la base di un rapporto solido e forte, oppure se non si ha la forza, la voglia o il coraggio di fare tutto ciò ci si allontana, ci si ritrova distanti, troppo cambiate per riannodare un filo che sembrava forte e resistente ma a cui è bastata la prima brezza primaverile per sfilacciarsi sempre di più ed arrivare, forse, a spezzarsi definitivamente. Fa male sentire quel filo che , giorno dopo giorno, si allenta sempre un po', che ogni tentativo di tenerlo insieme, magari con quello scotch tutto colorato, o con quel nastro adesivo nero e resistente, serve solo a tamponare una ferita che, inevitabilmente, si riapre, sempre più larga e profonda, sapendo che lo scotch prima o poi finisce...
Anche a questo avrò modo di pensare in questi 4 mesi, se davvero valga ancora la pena rattoppare quel filo, o magari strapparlo per utilizzarne uno più resistente... chissà... al momento alla tristezza per lo strappo si unisce la consapevolezza che anche senza quel filo, non cado, anzi resto in piedi pronta e determinata ad affrontare il futuro.... consapevole come forse non lo sono mai stata!
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